Questo scritto si origina da un percorso didattico che ho svolto quest’anno durante le lezioni di storia con gli studenti del terzo anno del corso di informatica e telecomunicazioni. La scelta non non è stata dettata solamente da una mera ottemperanza alle indicazioni nazionali, ove, si legge nella sezione dedicata agli istituti tecnologici, è richiesto di «correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento». Assumendo come base metodologica le riflessioni epistemologiche emerse nei precedenti anni di insegnamento in merito alla necessità di raggiungere una dimensione “reticolare” della conoscenza, il percorso si è proposto di ascendere ad una prospettiva interdisciplinare che sottraesse la storia al suo isolamento fittizio e la restituisse al confronto con saperi e linguaggi diversi, nello specifico attinenti alla disciplina d’indirizzo del corso. Continua a leggere “Le radici antiche e medievali dell’informatica e del digitale”
Discesa nella camera di sepoltura costruita nel XVII secolo dai monaci di San Gaetano Thiene al tempo della Peste Nera
Continua a leggere “Tra scheletri e pitture, nell’ipogeo dei Teatini a Sant’Abbondio di Cremona”
Si tinge di giallo l’Ultima Cena di Giulio Campi nella Cattedrale di Cremona: Giovanni è ancor più femminile del cenacolo di Leonardo. Perché il cenacolo è inserito in una serie di opere sulla vita della Maddalena? Giulio Campi, ufficialmente ligio ai precetti della Controriforma, aveva invece interessi esoterici? Forse le suggestioni esoteriche all’origine dell’anomalia potrebbero provenire da contatti con gli epigoni della tradizione catara padana o, più probabilmente, dal suo “apprendistato” presso Giulio Romano a Mantova
Continua a leggere “Mistero in Cattedrale a Cremona: quell’apostolo è una donna?”
Dalle sommarie esecuzioni capitali del Duecento, raccontate nelle pagine di Salimbene de Adam, alle cruente torture dei detenuti nelle carceri di Palazzo Comunale tra Cinquecento e Settecento. Ed ancora, le notti di veglia nella Chiesetta di S. Giovanni Decollato (ribattezzata per questo “Chiesa degli Impiccati”) e la macabra processione verso il supplizio lungo il Vicolo degli Impiccati. Di tutta questa macabra storia restano alcuni graffiti ancor oggi visibili sul muro meridionale del battistero, incisi dai condannati a morte in attesa dell’esecuzione: “cristalli di parole, l’ultima bestemmia detta”, per dirla con “La ballata degli impiccati” di Fabrizio de André.
Continua a leggere “«Oggi forca»: impiccagioni e torture a Cremona fra XIII e XVIII secolo”